Palazzo Te: uno dei palazzi rinascimentali più belli d’Italia
Mantova, dichiarata Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 2008 insieme a Sabbioneta, è considerata una delle città lombarde più eleganti e raffinate. Una città d’arte che grazie alla famiglia Gonzaga, una delle più importanti d’Europa, nel corso del ‘500 e del ‘600 ha ospitato grandi artisti quali Tiziano e Rubens. Oltre ai palazzi, ai musei e ai numerosi eventi culturali che vengono organizzati, Mantova offre anche splendidi itinerari naturalistici, ideali da percorrere in bicicletta, come la ciclabile Mantova – Peschiera.
Dopo aver visto un interessante documentario su Palazzo Te, una fresca giornata di settembre ho deciso di visitare questo splendido palazzo rinascimentale in compagnia di mia mamma, che ringrazio per le foto che mi ha scattato.
Palazzo Te, la cui denominazione è tutt’oggi oggetto di studi (si crede che il sostantivo Te derivi dal nome della piccola isola Tejeto, luogo scelto per l’edificazione del palazzo), è stato costruito tra il 1524 e il 1534 come edificio di rappresentanza per volere del duca Federico II Gonzaga. L’edificio è stato progettato dall’architetto Giulio Romano, una delle personalità più note del Rinascimento italiano, nonché uno dei migliori allievi di Raffaello. Romano, il cui vero cognome era Pippi de’ Jannuzzi, si era formato a Roma dove aveva studiato arte classica, che reinterpretò in maniera singolare per la realizzazione di Palazzo Te, con l’intento di stupire la famiglia Gonzaga e i suoi ospiti. Con l’approvazione di Federico II, infatti, l’architetto sperimentò e creò soluzioni innovative all’interno dell’edificio: gli angoli di alcune pareti, per esempio, sono stati sapientemente smussati con la finalità di regalare un aspetto tridimensionale alle stanze. Grazie a questo gioco ottico il visitatore viene coinvolto nelle storie mitiche raccontate nelle pareti.
Nel giardino di Palazzo Te
L’edificio non è imponente e le pareti esterne sono semplici e pulite, in netto contrasto con quelle interne affrescate
La visita di Palazzo Te: tra storia, intrighi ed amori segreti
La visita di Palazzo Te, sviluppato su due piani, inizia nella modesta camera di Ovidio per poi proseguire nella sala delle Imprese, le cui pareti sono decorate con immagini dal forte valore simbolico. Le Imprese, infatti, sono proprio quei simboli, accompagnati spesso da motti, che servono per esprime in maniera enigmatica virtù, princìpi morali ed eventi personali. Tra questi elementi simbolici spicca il ramarro accompagnato dal motto latino quod huic deest me torquet (“ciò che manca a costui tormenta me”), che fa riferimento alla storia d’amore clandestina del duca Federico II con Isabella Boschetti. Come questo animale dal sangue freddo è indifferente alle fiamme della passione, così il duca avrebbe dovuto sapervi resistere. La relazione con questa donna cominciò nel 1516 e inizialmente fu tenuta segreta dal momento che Isabella era una donna sposata e Federico era legato da un contratto matrimoniale a Maria Paleologo, annullato poi a causa della sua prematura scomparsa. Federico sposò poi la sorella di Maria, Margherita, dalla quale ebbe sette figli. Nonostante l’unione con Margherita e le rigide ammonizioni da parte della madre, il duca continuò a frequentare Isabella per anni. Gli affreschi e i simboli che decorano le sale di Palazzo Te sono dei chiari richiami ad episodi intimi della vita del duca Federico II.
La visita prosegue nella sala del Sole che prende il nome dall’affresco della volta in cui sono raffigurati i carri del Sole e della Luna, metafore dell’incessante scorrere del tempo. Soffermatevi ad ammirare ogni angolo di Palazzo Te: dai pavimenti in mosaico alle volte affrescate.
Dalla sala del Sole si accede alla loggia delle Muse, in cui il duca accoglieva i suoi ospiti. Una giovane fanciulla appoggiata a una vasca personifica la città di Mantova e anche lei, come il suo signore, accoglie i visitatori.
Dalla loggia delle Muse si prosegue verso la sala dei cavalli, dove un tempo si svolgevano le feste. La stanza prende il nome dai protagonisti degli affreschi che decorano le alte pareti: i cavalli, animali molto amati dalla famiglia Gonzaga.
Lasciata la sala dei cavalli, si entra nella camera di Amore e Psiche, l’ambiente più sontuoso di tutto il palazzo, destinato ad accogliere i personaggi più illustri dell’epoca. Fin dai tempi del liceo la mitologia classica mi ha sempre affascinato molto, per cui non potevo non soffermarmi ad ammirare i numerosi affreschi che decorano il palazzo e in particolar modo questa grande sala. Oltre all’affresco che ritrae Amore e Psiche, che rappresentano i due amanti Federico ed Isabella, sono degni di nota anche altre raffigurazioni che narrano amori clandestini e contrastati. Sono un esempio il grande affresco centrale il cui protagonista è il ciclope Polifemo che osserva i due amanti Galatea e Aci o il ritratto di Giove, che sotto le sembianze di un serpente è intento a sedurre la bella Olimpiade.
Si entra poi nella camera da letto del duca, definita camera delle aquile, simbolo della famiglia Gonzaga, rappresentate nei quattro angoli della stanza. Anche la volta di questo ambiente è decorata con un importante affresco dal forte valore simbolico: la caduta di Fetonte dal carro del Sole. Tale episodio mitologico avrebbe dovuto ricordare al duca di mantenere sempre quell’umiltà che caratterizza un giusto aristocratico.
Un’altra stanza che sicuramente lascia il visitatore senza parole è la camera dei Giganti, le cui pareti, completamente affrescate, raccontano la caduta di questi essere per volere degli dei dell’Olimpo. Come accennavo all’inizio, l’architetto Giulio Romano decise sapientemente di smussare gli angoli della stanza con la finalità di creare stupore, catapultando gli ospiti del palazzo nel vivo del dramma che si racconta. Grandi autori sono rimasti colpiti da questa sala, esprimendo pareri contrastanti: se da un lato lo storico d’arte Giorgio Vasari apprezzò la maestria di Romano, dall’altro lo scrittore britannico Charles Dickens rimase scioccato dalla violenza raffigurata.
La loggia di Davide separa la camera da letto di Federico II dalla camera dei Giganti. Gli affreschi presenti in questa loggia sono un altro esplicito richiamo alle vicende amorose del duca con la sua amante Isabella. Nelle sacre scritture, Davide, re di Israele, ordina a Uria, marito di Betsabea, donna di cui Davide si era innamorato, di andare in guerra. Uria muore in battaglia e Davide può godersi la povera vedova di cui si è infatuato. Analogamente il marito di Isabella Boschetti fu accusato di complotto e ucciso da un sicario di Federico II.
Lo scontro tra Davide e Golia
La visita di Palazzo Te termina nel grande giardino dove, nascosto in un angolo, si trovano il giardino segreto e l’appartamento della grotta, ideato per offrire al duca un luogo appartato in cui ritirarsi. Soffermatevi ad ammirare le conchiglie e le madreperle con cui è decorata la piccola grotta
É possibile visitare anche il piano superiore del palazzo, dove vengono allestite mostre temporanee. Vi lascio il link del museo così potrete consultare orari e tariffe http://www.palazzote.it/index.php/it/info-servizi-alias/orari-e-tariffe.
Vi auguro una buona domenica!!
Valentina
wow! non sono mai stata a Mantova, sai? non sapevo ci fosse un palazzo così bello da visitare! 🙂
Mantova è molto bella! anche io la conosco poco, infatti sto pensando di tornarci per visitare Palazzo Ducale e la Casa di Rigoletto
Grazie! Mi hai fatto riemergere ricordi di una lontana vita scolastica. Naturalmente I singoli ambienti scompaiono nella memoria ma ricordo un palazzo splendido, e vorrei tornare a visitarlo.
Palazzo Te merita sicuramente un’altra visita!
Ci sono stata proprio sabato scorso e ho in mente anch’io un post a riguardo. Non tornavo in quel palazzo dai tempi delle scuole medie, pensa te. Ne sono rimasta rapita.
Lo leggerò allora! Palazzo Te è meraviglioso!
È diverso tempo che mi riprometto di tornare a visitarla. Anche palazzzo te. Dovrò. Monitorare il calendario perché spesso organizzano eventi anche per bambini
Fai bene a tornare… Palazzo Te è una meraviglia!
Meraviglioso! Io adoro l’arte…soprattutto il periodo rinascimentale! Si può tornarne indietro nel tempo?
Sono una sognatrice e questi luoghi sono proprio quelli che preferisco visitare durante i miei viaggi. In più Mantova non l’ho ancora mai vista…spero di organizzare presto!
Ciao Sara, se riesci organizza un bel weekend a Mantova: la città, infatti, ha molto da offrire!
Una città che mi è molto piaciuta. E poi questo palazzo è davvero speciale, soprattutto la stanza dei Giganti
Esatto, sono rimasta a bocca aperta appena sono entrata nella stanza dei giganti!
Ho visitato Mantova e il Palazzo Te un paio di volte ma troppo tempo fa. Mi ricordo solo di essermi innamorati degli affreschi che decorano l’interno del palazzo.
Mantova, insieme a Brescia che non ho mia visto, sono nella mia wishlist da un pò … riuscirò a visitarle entrambe prima dell’arrivo dell’inverno?