Bimestre scolastico in Australia

Australia, Victoria

Due mesi a Melbourne: tra high school ed escursioni

Per i miei 18 anni i miei genitori mi hanno fatto due bellissimi regali: una macchina fotografica professionale, che funziona ancora molto bene, e un bimestre scolastico in Australia. Il 2 giugno del 2011, quindi, sono partita per Melbourne, la capitale dello stato australiano del Victoria, dove sono rimasta per due mesi.

Ps: vi chiedo scusa per le immagini non tanto belle di questo post, ma ero alle prime armi con la reflex.

Cos’è un bimestre scolastico all’estero

Se per gli studenti universitari esistono i programmi Erasmus e Overseas, vale a dire borse di studio che permettono agli studenti di svolgere uno o due semestri in un’università non italiana, per i ragazzi delle scuole superiori vi sono progetti analoghi. Si tratta, infatti, di periodi di mobilità di differente durata – normalmente dai due ai dodici mesi – grazie ai quali studenti di età compresa tra i 14 e i 19 anni possono studiare in una scuola superiore estera. Non si tratta di veri e propri scambi culturali, in quanto poi non si è obbligati ad ospitare in Italia il figlio della famiglia ospitante, quanto piuttosto di un periodo di studio all’estero. Un’esperienza sicuramente interessante ed unica che permette al giovane studente di frequentare una scuola diversa da quella italiana, senza perdere l’anno scolastico in Italia.

Come organizzare un soggiorno studio all’estero

Le organizzazioni che si occupano di queste mobilità sono tante e occorre sempre studiarle con una certa attenzione prima di scegliere quella giusta. Molto famosa a livello internazionale è la celebre EF che da decenni ormai organizza semestri scolastici e corsi linguistici all’estero. Un’altra organizzazione molto buona è Go Study Australia, che da anni si dedica ai soggiorni linguistici in Oceania. Io, sotto consiglio della mia ex professoressa d’inglese del liceo, ho scelto il programma offerto da Mondo Insieme, una seria organizzazione che mi ha seguito sia nei mesi precedenti alla partenza che durante il soggiorno in Australia.

Perché ho scelto l’Australia

I principali paesi di lingua inglese scelti per questi soggiorni scolastici sono indubbiamente il Regno Unito, gli Stati Uniti e il Canada, dove il calendario dell’anno scolastico corrisponde a quello italiano: inizio del primo quadrimestre a settembre; vacanze natalizie; fine del primo quadrimestre ed inizio del secondo tra gennaio e febbraio; vacanze pasquali; fine dell’anno scolastico a giugno. In Oceania, quindi in Australia e in Nuova Zelanda, questo calendario scolastico è completamente rovesciato, essendo invertite le stagioni. Nelle scuole australiane non si parla di semestri o quadrimestri, ma di periodi, ognuno dei quali dura 5/6 settimane di lezioni: il primo periodo, quindi l’anno scolastico, inizia tra gennaio e febbraio, in corrispondenza dell’inizio dell’autunno; il secondo periodo inizia dopo le vacanze pasquali; il terzo periodo va da luglio a settembre, quindi in pieno inverno; ed infine il quarto ed ultimo periodo inizia in ottobre, quando comincia anche la primavera, e finisce a dicembre, con l’arrivo delle vacanze estive. Frequentando all’epoca il liceo classico, non mi sembrava molto conveniente trascorrere un soggiorno troppo lungo in una scuola superiore in cui materie classiche quali greco e latino non venivano insegnate. Ho scelto, quindi, la formula del bimestre scolastico in Australia. Sono partita i primi giorni di giugno, perdendo così solo le ultime due settimane di scuola, e ho frequentato in un college australiano le lezioni dei mesi di giugno e luglio. Così facendo ho potuto frequentare tutto il quarto anno del liceo in Italia, senza perdere le lezioni, e i mesi estivi in Australia, migliorando sicuramente l’inglese.

Prima di partire

Si tratta di esperienze all’estero che non si possono organizzare dall’oggi al domani, infatti richiedono alcuni mesi di preparazione. Io sono partita per l’Australia nell’estate del 2011, ma già nell’ottobre dell’anno precedente avevo iniziato a programmare il viaggio. Vi riporto, quindi, gli steps:

  • Un prerequisito fondamentale per partecipare a questi periodi scolastici all’estero è avere una buona conoscenza della lingua inglese. Non occorre nessuna certificazione linguistica che attesti il vostro livello, infatti sarà l’organizzazione stessa a pianificare degli incontri per farvi fare una prova scritta e un colloquio in lingua.
  • Dopo aver passato questa “selezione”, occorre scegliere la durata del periodo di mobilità e la destinazione.
  • L’organizzazione, ovviamente, penserà ad organizzarvi il viaggio, quindi vi prenoterà i biglietti aerei, selezionerà una buona famiglia ospitante, vi iscriverà nella futura scuola estera e penserà anche al visto. Voi, infatti, dovrete solo controllare che il vostro passaporto sia in corso di validità durante tutto il periodo del soggiorno all’estero.
  • Per quanto riguarda la host family (famiglia ospitante) è l’organizzazione che la sceglie in base agli interessi e alle richieste dei giovani studenti. Si può scegliere, infatti, di vivere con una famiglia con bambini piccoli piuttosto che con una i cui figli sono già grandi, oppure con una famiglia che vive in periferia piuttosto che nel centro città. Io ero molto elastica, infatti ero disposta a tutto tranne che a vivere con una famiglia fumatrice… non sopporto proprio l’odore del fumo! Per cui ho chiesto una famiglia di non fumatori.
  • Per la famiglia ospitante dovrete poi preparare una presentazione in lingua inglese arricchita di qualche vostra foto in modo che la host family vi possa conoscere. Ovviamente anche voi sarete poi informati sulla vostra futura famiglia ospitante.

Questi steps andrebbero compiuti un paio di mesi prima della partenza. Riportandovi la mia esperienza, vi dico che durante le vacanze natalizie del 2010 ho ricevuto la bella notizia da parte di Mondo Insieme che il 2 giugno del 2011 sarei partita per l’Australia. Una famiglia di tre persone, Jo, David e la figlia allora ventenne Cait con i loro due gatti e un cane era pronta ad accogliermi a Frankston, cittadina nel sud dell’Australia distante una sessantina di km da Melbourne.

Si parte per l’Australia!!!

Nelle ultime settimane precedenti alla partenza ero piuttosto emozionata!! Se da un lato non vedevo l’ora di vivere una nuova esperienza dall’altra parte del mondo, dall’altro ero un po’ preoccupata per quello che avrei trovato – la novità, infatti, incuriosisce, ma al tempo stesso spaventa – e l’idea di viaggiare oltreoceano per la prima volta da sola un po’ mi intimoriva. Sognavo da mesi i vasti territori australiani e la voglia di scoprire questa parte di mondo diventava sempre più grande giorno dopo giorno. Finalmente il 2 giugno del 2011 è arrivato!! I miei genitori mi hanno accompagnata all’aeroporto di Milano Malpensa da dove sono partita con un volo Emirates per Dubai. Da Dubai, poi, ho volato fino all’aeroporto di Sydney – un volo lunghissimo durato quasi 15h – dove una collaboratrice australiana dell’organizzazione di Mondo Insieme mi ha aiutata con i controlli alla dogana (ho dovuto dichiarare che portavo con me qualche pacchetto di pasta e del parmigiano reggiano, regali per la host family). Da Sydney, poi, ho preso un volo interno della compagnia australiana Quantas per arrivare fino a Melbourne. Finalmente il 4 giugno 2011, dopo un viaggio lunghissimo, sono arrivata a destinazione. Ad aspettarmi nell’aeroporto di Melbourne c’era la mia host family, che mi ha accolto con un bel regalo che conservo tutt’ora: un canguro di peluche.

Per le strade di Melbourne

Tram Melbourne

Due mesi a Melbourne

Per evitare che questo post diventi troppo lungo, vi riassumo brevemente il periodo passato in Australia. Chiamata colloquialmente dai britannici Down under (letteralmente “giù di sotto”), la terra dei canguri è un paese vastissimo che copre una superficie di 7.690.000 km². Essendo andata dall’altra parte del mondo principalmente per migliorare l’inglese frequentando un college australiano, non ho avuto molto tempo libero per esplorare il paese. Mi sono limitata, quindi, a scoprire i dintorni di Melbourne, vasti territori che offrono scenari da cartolina. Vi parlo, quindi, dei due mesi trascorsi in questa città suddividendo il racconto in tre punti distinti: la scuola, la famiglia e le escursioni.

La scuola

Frequentavo il John Paul College, una scuola cattolica di Frankston, dal lunedì al venerdì dalle 8:30 fino alle 15:00. La mia mummy (mamma) mi accompagnava senza problemi tutte la mattina e mi veniva a riprendere nel pomeriggio. Il primo giorno di scuola mi è stata data l’uniforme – nella maggior parte delle scuole australiane, infatti, vi è l’obbligo della divisa – e poi insieme al dirigente scolastico ho scelto le lezioni da seguire. I programmi scolastici australiani sono abbastanza diversi da quelli italiani: nei college australiani, infatti, gli studenti, come all’università, possono scegliere in base ai loro interessi i corsi da frequentare (ovviamente ci sono materie obbligatorie e materie facoltative, ma tutto sommato ci sono varie possibilità di scelta). Io ho scelto principalmente materie letterarie, quindi mi sono iscritta al corso di letteratura inglese, in cui abbiamo studiato il celebre romanzo di Fitzgerald The Great Gatsby; al corso di storia; a quello di storia dell’arte; al corso di arte drammatica, in cui abbiamo preparato uno spettacolo teatrale; a quello di geografia, in cui abbiamo studiato i paesi asiatici; ed infine, per una questione di orari e non per altro, ho optato per un corso di chimica che si è rivelato, come mi aspettavo, ben poco interessante dal momento che non sono per niente portata per le materie scientifiche.

In gita a Melbourne con la scuola. Questa era la mia uniforme: gonna scozzese, camicia azzurra, giacca e foulard blu e un paio di scarpe nere per me orribili, ma che ho dovuto comprare e che quindi mi sono portata in Italia come ricordo (le conservo tutt’ora)

Melbourne

Per quanto riguarda la scuola, le prime differenze che ho notato con quella italiana è che i college australiani, così come quelli americani, hanno all’interno una mensa self-service in cui gli studenti si ritrovano in pausa pranzo (i primi giorni compravo il cibo in mensa, ma poi, quando mi sono resa conto che variava poco di giorno in giorno – servivano principalmente hamburges, tranci di pizza e pasta al pomodoro troppo cotta – ho iniziato a portarmi qualche sandwich da casa). Lungo i corridoi, poi, proprio come si vede nei film, vi sono file di armadietti: ovviamente anche io ho avuto il mio armadietto con il mio codice!

Ho avuto la fortuna di incontrare compagni molto simpatici e alla mano, come la maggior parte degli australiani, con cui ho condiviso dei bei momenti: barbecue, serate al cinema e passeggiate al mare o per la città. Anche con gli insegnanti mi sono trovata molto bene: sono abituati ad ospitare exchange students, quindi per qualsiasi dubbio o problema erano sempre disponibili ad aiutarmi.

La famiglia

Convivere con persone sconosciute, lo ammetto, non è facile! Ognuno ha le proprie abitudini ed è abbastanza difficile cercare di adattarsi a quelle altrui, ma è bene ricordarsi che siamo noi exchange students a voler andare in un paese diverso dal nostro e convivere con una famiglia che sicuramente ha ritmi, e anche ideali, differenti dai nostri. Fortunatamente non ho avuto particolari problemi con la mia host family (ho sentito e letto esperienze di ragazzi con famiglie ospitanti davvero agghiaccianti), con cui ho instaurato un bel rapporto tanto che nel settembre del 2012 mi sono venuti a trovare in Italia.

In giro per Melbourne con Cait, la figlia di Jo e David

City of Melbourne

Un consiglio che do ai ragazzi che soggiornano all’estero presso una famiglia ospitante è quello  di essere molto elastici e mostrarsi in grado di sapersi adattare alle nuove regole. La famiglia, infatti, vi chiederà di dare una mano con delle semplici faccende domestiche, come tenervi in ordine la camera, aiutare a preparare la cena, apparecchiare e sparecchiare. Un altro consiglio che do è quello di condividere con la famiglia la vostra cultura: una sera a settimana, d’accordo con la mia host family, preparavo un piatto italiano. Una sera abbiamo preparato la pizza, un’altra una squisita carbonara (all’estero, non so perché, sostituiscono le uova con la panna, e al bacon aggiungono spesso i funghi), un’altra ancora le lasagna. Piatti che la mia famiglia ospitante conosceva bene, ma che aveva sempre mangiato cucinati alla maniera australiana!

Senza troppi problemi, quindi, mi sono abituata ai ritmi della famiglia: una volta tornata a casa da scuola, aiutavo la “mamma” con la cena e tra le 17:30 e le 18:00 cenavamo. Un po’ presto per me se consideriamo che anche in inverno sono abituata a sedermi a tavola dopo le 20:00. Cenando così presto era normale che mi venisse fame di sera, quindi mi ero abituata a fare un leggero spuntino verso le 23:00 prima di andare a dormire.

Ogni domenica mattina andavo con mummy Jo a fare la spesa per la settimana. I centri commerciali australiani, come quelli americani, sono enormi: grandi edifici su più piani al cui interno si trovano negozi di ogni genere, supermercati, cinema, sale giochi, tavole calde, fast food e ristoranti che propongono differenti cucine: da quella asiatica a quella italiana. In qualsiasi macelleria si trovano salsicce di coccodrillo e carne di canguro, così come nelle pescherie si vendono quotidianamente tranci di squalo.

Carne di canguro, Australia

Dal momento che con la mia host family condividevo un paio di interessi, spesso nei weekend andavo insieme a mangiare fuori (mi hanno portato in un ristorante messicano, in un locale indiano e in un ristorante gourmet in centro a Melbourne), andavamo spesso al cinema e con la “mamma” sono andata anche a teatro: una sera abbiamo visto Doctor Zivago e un’altra il balletto The Merry Widow. Con mummy Jo e daddy ho anche trascorso un bel weekend a Sorrento, una tranquilla località di mare famosa per le sue alte torte alla vaniglia. Nonostante non sia un’amante dei dolci e del pesce, ho assaggiato una fetta di torta, davvero buona, e lo squalo fritto!!

Degustazione di vino e formaggi: poco distante dalla città di Melbourne si trova Yarra Valley, famosa per i suoi vigneti, in cui si produce soprattutto lo Chardonnay

Assaggio di formaggi, Australia

Le escursioni

Se durante la settimana ero occupata con le lezioni a scuola, nei weekend cercavo sempre di organizzare qualche gita in giornata per visitare il più possibile lo stato del Victoria. Oltre a Melbourne, una città meravigliosa che mi è rimasta nel cuore, ho scoperto con un tour organizzato la meravigliosa Great Ocean Road, una strada panoramica che costeggia l’oceano, e  l’isola dei pinguini, Phillip Island.

Lo skyline di Melbourne visto dalla Eureka Tower. Vi consiglio di salire fino all’88° piano per poter ammirare una vista a 360° su tutta la città. Vi è anche una piattaforma in vetro che esce dal grattacielo: un’esperienza che vi invito a provare o a vedere in questo video Skydeck 88

Skydeck Melbourne

Lungo la Great Ocean Road, una delle strada costiere più spettacolari di tutto il mondo

Great Ocean Road

I famosi Dodici Apostoli che si trovano percorrendo la Great Ocean Road. Simili ai faraglioni di Capri, queste colonne di roccia che emergono dal mare sono l’attrazione principale di Port Campbell. Inizialmente erano dodici, per questo furono chiamati Twelve Apostles, ora, a causa della forte erosione, sono otto

Great Ocean Road, Australia

Un’esperienza indimenticabile che consiglio a tutti: ammirare i Dodici Apostoli a bordo di un elicottero. Mi sono emozionata nel vedere queste grandi rocce da terra, figuratevi dall’alto… ho pianto di gioia davanti a tanta meraviglia!!!

Great Ocean Road, Australia

Sul mitico Puffing Billy, una vecchia locomotiva a vapore che lentamente entra nella foresta e vi permette di ammirare paesaggi collinari, fattorie e boschi. Un’escursione perfetta per i bambini, ma molto apprezzata anche dagli adulti!

Puffing Billy Australia

Non potevo lasciare l’Australia senza vedere alcuni dei suoi tipici animali come il koala e il canguro! Un giorno, quindi, ho visitato il Melbourne Zoo, in cui ho visto da vicino i koala, ho dato da mangiare ai canguri, e ho ammirato una simpatica sfilata di pinguini. Durante le escursioni a Phillip Island e lungo la Great Ocean Road ho avuto modo di vedere alcuni koala su alberi di eucalipto e canguri che saltellavano liberi per le strade… un’emozione unica che ricordo ancora con gioia!

Koala, Australia

Koala, Australia

Pinguini, Australia

Serpenti in Australia

Animali australiani

All’interno del Melbourne Zoo dando da mangiare ai canguri

Melbourne Zoo, Australia

Prima di salutarvi, spendo due parole sul clima: in Australia non è sempre estate! Nelle zone meridionali, infatti, vi è il cambio di stagione proprio come da noi in Italia, per cui le calde estati si alternano sempre a freddi inverni. Come ho detto all’inizio del post, essendo le stagioni in Australia invertite, i nostri mesi estivi corrispondono ai loro mesi invernali. Vi consiglio, quindi, se visitate lo stato del Victoria da maggio ad agosto, di portarvi capi pesanti: le temperature, infatti, possono scendere anche sotto lo zero di notte.

Concludo questo lungo post consigliando a tutti voi lettori un viaggio in Australia, una terra infinitiva che regala altrettante infinite emozioni! A chi sta per partire per un’esperienza di studio all’estero, qualsiasi sia la destinazione, consiglio semplicemente di viversi al massimo il soggiorno, approfittando di ogni occasione per imparare qualcosa di nuovo. Queste esperienze di studio o di lavoro all’estero, infatti, sono fondamentali e credo che aiutino i ragazzi non solo a migliorare le conoscenze linguistiche, ma anche a maturare. Trovandosi in un ambiente diverso da quello familiare, si è quasi “obbligati” a responsabilizzarsi: un’esperienza di vita, dunque, che indubbiamente aiuta!

Ogni volta che rientro da un viaggio, che sia di piacere o di studio/lavoro, il mio bagaglio culturale è sempre più ricco. Grazie a questo bimestre scolastico trascorso in Australia non ho solo migliorato il mio inglese, ma ho anche imparato a condividere la mia cultura con gli altri, così come ho imparato molto sulla loro. Ho avuto la fortuna di conoscere delle persone semplici e buone che indubbiamente mi hanno aiutato a crescere e mi hanno saputo ben consolare in quei momenti tristi in cui sentivo la nostalgia della mia famiglia italiana. Un’esperienza indimenticabile che consiglio a tutti i giovani curiosi di scoprire culture diverse e parti di mondo differenti!

Vi abbraccio,

Valentina

34 thoughts on “Bimestre scolastico in Australia

  • Novembre 15, 2018, 5:11 am

    Un’esperienza formativa importante, diversa da un normale viaggio. Io non ho auto modo di farla, anche se mi sarebbe piaciuto, ora spero capiti a mio figlio tra qualche anno.

  • Novembre 15, 2018, 6:44 am

    Un battesimo di fuoco per un travel blogger: un periodo scolastico dall’altro capo del mondo! Bravi I tuoi genitori quando accettarono la sfida di lasciarti andare e brava tu che hai saputo fare tesoro si questa straordinaria esperienza.

  • Novembre 15, 2018, 8:01 am

    Mi sarebbe piaciuto partecipare ad un programma del genere ma non lo conoscevo affatto. Sono opportunità molto importanti purtroppo nelle scuole non vengono pubblicizzate a dovere. Probabilmente il mio inglese sarebbe migliorato e di molto sempre per il fatto che, in alcuni casi, a scuola è difficile apprenderlo e nei rari casi in cui con tutta la massima buona volontà si impara qualcosa è davvero difficile mantenerlo.

    • Novembre 15, 2018, 3:24 pm

      Hai ragione Alessandra! Sono dell’idea, infatti, che per apprendere bene una lingua, occorra andare nel paese in cui quella lingua è parlata. Purtroppo, nonostante uno ci metta molta buona volontà, studiare una lingua qualche ora a settimana spesso è insufficiente.

  • Anonimo
    Novembre 15, 2018, 10:22 pm

    Viaggiare è una esperienza meravigliosa che apre mente e cuore.

    • Novembre 16, 2018, 11:27 am

      Hai proprio ragione! Viaggiare è un’esperienza fantastica che arricchisce!!!

  • Novembre 16, 2018, 12:06 pm

    purtroppo non ho mai provato l’esperienza del viaggio studio all’estero. però mai dire mai, magari un giorno faccio una pazzia e vado dall’altra parte del mondo per imparare qualcosa di nuovo!

    • Novembre 16, 2018, 12:10 pm

      Te lo auguro Stefania, perché sono davvero esperienze che cambiano (in positivo)! Credo che aiutino molto a crescere e maturare 🙂

  • Novembre 16, 2018, 12:25 pm

    Wow! Trovo che sia un’esperienza formativa importante, diversa da un normale viaggio. Io non ho auto modo di farla, anche se mi sarebbe piaciuto, ora spero capiti a mio figlia in futuro .-)

    • Novembre 17, 2018, 10:35 am

      Hai proprio ragione Dani! Una bellissima esperienza che aiuta a crescere!!

  • Novembre 17, 2018, 10:57 am

    Avrei voluto farlo anche io! Mi ero informata con EF ma poi i miei genitori non erano molto favorevoli e ho dovuto rinunciare
    Mi pento mi pento ogni giorno per non esser riuscita a convincerli
    Forse per questo ho scelto una scuola bilingue per mia figlia per permetterle di studiare la lingua fin da piccola, foto bellissime invece anche se eri alle prime armi!
    Complimenti sono certa sia stata un’ esperienza unica

    • Novembre 17, 2018, 7:09 pm

      Grazie Selene! Hai fatto benissimo ad iscrivere tua figlia in una scuola bilingue!

  • Novembre 17, 2018, 4:27 pm

    Che fortuna aver potuto fare un’esperienza del genere! Bravi i tuoi genitori e brava te ad approfittarne.
    Sono esperienze che ti formano e che porterai sempre con te. Che bello!

  • Novembre 18, 2018, 1:11 pm

    Che bella esperienza hai fatto a 18 anni, complimenti anche ai tuoi genitori per averti fatto partire! Non sapevo che si potesse fare anche solo un bimestre, spero un giorno di far fare qualcosa di simile anche a mia figlia..ma per ora ha solo 5 anni 😉

  • Novembre 19, 2018, 9:05 am

    Studiare all’estero credo sia una delle esperienze più formative che esistano. Una vera esperienza a tutto tondo. Apre la mente e arricchisce. Io purtroppo non ho studiato all’estero ma ho vissuto per due mesi in una famiglia americana ed è una delle esperienze più belle che abbia mai fatto!

    • Novembre 19, 2018, 9:34 am

      Sarà stata sicuramente anche la tua una gran bella esperienza!!! Questi soggiorni all’estero aiutano molto!

  • Novembre 21, 2018, 10:02 am

    Hai scritto un post bellissimo che ho letto tutto d’un fiato! Vivendo a Melbourne, adoro leggere le esperienze di altre italiane… poi ho sempre avuto molta curiosità per i college locali (avendo passato da un po’ quell’età :D). Grazie per aver raccontato la tua esperienza!
    Ps: la tua foto dall’alto dei Dodici Apostoli è spettacolare! Io non ho osato, complimenti 🙂

    • Novembre 22, 2018, 10:47 am

      Grazie mille! Vedere i Dodici Apostoli dall’alto è stata una delle esperienze più entusiasmanti provate in Australia 🙂 un’emozione!!!

  • Novembre 22, 2018, 9:22 am

    Bravissimi i tuoi genitori! ti hanno regalato un’esperienza fantastica!

  • Dicembre 2, 2018, 10:05 pm

    Che esperienza straordinaria, queste sono esperienze che secondo me tutti dovrebbero fare. Oltre a vedere un nuovo paese, si cresce proprio come persone (e si impara bene la lingua). Io avevo fatto un Work&Travel negli States sempre con Mondo Insieme e condivido le tue stesse fantastiche sensazioni!

    • Dicembre 4, 2018, 2:24 pm

      Ben detto Simona!! Queste esperienze sono molto costruttive! Interessante il tuo programma Work&Travel, anche questa deve essere stata una gran bella esperienza!

  • Dicembre 5, 2018, 5:32 am

    Complimenti Valentina, a 18 anni fare una esperienza del genere non è da tutti e devo idire, molto intelligente la scelta di giugno e luglio, così non hai perso giorni a scuola in italia e hai viaggiato e studiato. PEccato solo che ti sei beccata tutto il freddo dell’inverno a Melburn. Devo girare questo post a mia nipote, chissà se la convinciamo

    • Dicembre 5, 2018, 3:21 pm

      Grazie mille Anna per questo tuo commento! É stata un’esperienza unica che consiglio sicuramente a tutti i giovani! Ricordo il freddo pungente di Melbourne, infatti vorrei tanto tornare in Australia quando da noi è inverno per godermi il caldo!

  • Gennaio 1, 2019, 6:59 pm

    HO amato l Australia e l’amo ancora. credo che un’esperienza di studio così serva e lo dico sempre: in Italia siamo ancora troppo indietro per permetterci di dire che siamo globalizzati. Dovremmo tutti poter fare un periodo lungo di soggiorno in un Paese straniero ed aver cos’ modo di raccontare come hai ben fatto quest’esperienza straordianria.

    • Gennaio 3, 2019, 6:18 pm

      Hai scritto proprio bene Giorgia… questi soggiorni all’estero sono molto utili! Peccato che in Italia non ci sia ancora quella mentalità elastica di far trascorrere ai giovani un periodo di studi all’estero. Credo proprio che siano esperienze uniche che aiutano molto a crescere e a maturare, nonché a formarsi linguisticamente!

  • Luglio 2, 2019, 8:39 am

    Vivere all’estero, anche per un breve periodo, è un’esperienza incredibile ! l’Australia poi cambia tutto rispetto alla nostra cultura più europei (almeno Francia/Italia). Tanti consigli molto interessanti in questo articolo, peccato che mia sorella non parli l’italiano perché potrebbe darle delle idee per gli anni a venire (ha 17 anni).
    Buona giornata 🙂

  • Luglio 24, 2019, 1:35 am

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  • Flavia
    Maggio 17, 2021, 9:48 am

    Mi sembra che ai miei tempi l’Overseas non c’era, nel caso contrario, sono io una pirla che non l’ho fatto! Comunque se un giorno avrò dei figli e loro saranno d’accordo lì lancerò senza esitare!

  • Agosto 10, 2021, 11:03 pm

    Un’esperienza che dovrebbero fare tutti i giovani prima di entrare nel mondo adulto. Io ho fatto un anno in America a 16 anni con Afs/Intercultura ed è un’esperienza che mi ha cambiato la vita!

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